Testo di riferimento nella letteratura internazionale sull'argomento, tradotto nelle principali lingue di studio, "Mimesis. Cultura, arte, società" costituisce il lavoro di ricognizione d'insieme più esteso dedicato al problema della mimesis, dopo la monumentale opera di Erich Auerbach (1956) da cui prende esplicitamente le mosse, e ricostruisce le tappe principali dell'elaborazione della nozione dall'antichità classica, attraverso i teorici medievali, rinascimentali, sei e settecenteschi, fino al grande romanzo dell'Ottocento e alla filosofia contemporanea. Il termine "mimesis" non indica soltanto il processo di imitazione; oltre che all'ambito dell'estetica e dell'espressione artistica, si riferisce anche a una più ampia capacità di mimetismo, somiglianza, assimilazione, rappresentazione, simulazione, registrazione, espressione, anticipazione mimetica. La facoltà mimetica concerne le attività umane nel loro complesso e gioca un ruolo centrale nell'antropogenesi, nella nascita del soggetto e della socialità, nello sviluppo della personalità di ciascuno.