Un manifesto politico, un grido di ribellione, un'analisi spietata e spiegata bene delle condizioni di subalternità in cui versa il Sud Italia. Vivreste in un Paese in cui i malati sono costretti a spostarsi in continuazione per farsi curare? In un Paese in cui mancano gli asili nido, le mense per il tempo pieno nelle scuole, i treni, gli aeroporti e le strade? Restereste in un Paese in cui politici e media vi chiamano ladri di risorse pubbliche, mentre lo stesso Stato, attraverso i suoi enti delegati al controllo dei conti, certifica che siete voi i derubati di cifre mostruose ogni anno, a favore di quelli che vi chiamano ladri? Vi impegnereste per tutelare l'integrità di un Paese in cui le risorse inviate dall'Unione europea per ridurre le disuguaglianze interne fossero spese nelle aree più ricche, per far crescere il divario da quelle più povere? Pino Aprile, autore del provocatorio "Terroni", insieme a Luca Antonio Pepe, con un'attenta analisi dei numeri reali e dei trucchetti contabili e legislativi delle burocrazie italiane, riportano un campionario di discriminazioni di Stato a danno della «colonia interna» del sistema economico (e quindi politico) costruito più di 160 anni fa: il Sud Italia, da sempre, secondo gli autori, penalizzato, derubato e colpevolizzato. In tempi in cui si discute di autonomia differenziata e di ripartizione di potere regionale, questo saggio offre un punto di vista completamente rivoluzionario, ribaltando l'ottica attraverso cui è visto e percepito il Sud. "Meglio soli" è un manifesto politico, oltre che un atto di accusa fortissimo contro la retorica dominante.