1847 - 1877
Dalle origini alla prima edizione del Manuale dell’Ingegnere
Spesso attorno alla figura del fondatore di una dinastia vi è un alone di leggenda che gli anni contribuiscono a infittire. Ed è in effetti abbastanza leggendaria la giovinezza di Ulrico Hoepli, nato nel 1847 a Tuttwil, piccolo paese della Svizzera. A 15 anni il giovanissimo Ulrico comincia un apprendistato librario che lo porta a Zurigo, Magonza, Trieste, Breslavia e infine a Il Cairo dove riordina un fondo bibliotecario del kedivè d'Egitto.
Giunge a Milano nel giorno di Sant'Ambrogio (7 dicembre) del 1870. Qui rileva la libreria di Theodor Laengner, sita in Galleria De Cristoforis, nel cuore della città. Già nel 1871 affianca all'attività libraria quella editoriale pubblicando una grammatica francese di G.S. Martin, primo titolo della Casa Editrice Libraria Ulrico Hoepli. Dopo un inizio con qualche incertezza, già nel 1875 Hoepli pone le basi della sua fortuna editoriale pubblicando il Manuale del tintore di R. Lepetit, titolo che apre la celebre collana di manualistica. Un incontro importante per il giovane Hoepli è quello con Giuseppe Colombo, il più illustre teorico dell'industrializzazione lombarda, di cui pubblica nel 1877 il Manuale dell'Ingegnere, long-seller della casa editrice (oggi alla ottantaquattresima edizione). Colombo incoraggia la propensione all'editoria tecnica e scientifica che diventerà, nel giro di pochi anni, la caratteristica principale del catalogo hoepliano. Milano, allora nascente capitale dell'Italia moderna, si rivela un luogo adatto per impiantare un'attività editoriale per il suo tessuto connettivo di iniziative imprenditoriali, di laboratori scientifici, di fermenti intellettuali. Ulrico Hoepli ne diviene uno dei cittadini più in vista, fornendo, attraverso la capillare diffusione dei suoi manuali in tutto il Regno d'Italia, uno strumento educativo unico e insostituibile.
1878 - 1915
Gli anni della crescita: il catalogo supera i 2000 titoli
Non è facile sapere con precisione quanti manuali siano stati pubblicati complessivamente, ma la cifra supera i 2000 titoli, gli argomenti toccano numerosi aspetti dello scibile umano con una inclinazione decisa verso la tecnica, le arti e i mestieri. Non mancano argomenti curiosi come la parapsicologia, la grafologia (autore Cesare Lombroso), chiromanzia e tatuaggio, a riprova dell’apertura di Hoepli verso campi anche alieni dallo spirito “positivista” dell’epoca.
Molti manuali divengono veri e propri best-sellers: pescando nel catalogo hoepliano possiamo citare I principi del disegno e gli stili dell'ornamento (1882) di Camillo Boito giunto alla VII edizione nel 1925, Apicoltura (1880) di Giovanni Canestrini che giunge alla XIV edizione nel 1940, Guida pratica del tornitore meccanico (1893) di Salvatore Dinaro giunto alla X edizione nel 1918. Ma sono veramente moltissimi i manuali che conoscono nuove edizioni e aggiornamenti.
Anche altri filoni si aggiungono via via ad arricchire la vasta produzione hoepliana: i libri per l'infanzia, quali ad esempio le fiabe illustrate di Andersen e dei fratelli Grimm (oggi in una edizione rinnovata), la letteratura italiana con una collana di classici e molte iniziative dantesche che fanno perno sulla Divina Commedia nel commento di G.A. Scartazzini, i reference books e i numerosi dizionari, la storia dell'arte con la monumentale Storia dell'Arte Italiana (1901-1941) di Adolfo Venturi e le monografie del figlio Lionello e di Pietro Toesca, i libri di viaggio (da ricordare almeno i reportages di Barzini, le avventure al Polo del Duca degli Abruzzi, Il Monte Cervino di Guido Rey), le riviste femminili e per l'infanzia. La libreria, a cui si aggiunge l'attività del settore antiquario dal 1881, diviene il punto di riferimento per l'alta società, gli intellettuali e il mondo delle professioni. Nel periodo che precede la Grande Guerra tra le iniziative più prestigiose sono da segnalare: l'edizione illustrata da Gaetano Previati de I Promessi sposi (1897-1899) e la riproduzione del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (1894-1904).
In quegli anni la Casa Editrice e la Libreria danno lavoro ad una trentina di persone, piuttosto poche se si pensa che in alcune annate si superavano abbondantemente i 100 titoli tra novità e nuove edizioni.
1916 - 1935
Dalla prima guerra mondiale agli ultimi anni del fondatore
Con la prima guerra mondiale la produzione editoriale subisce un rallentamento anche a causa dei diminuiti scambi con l'estero.
Quando Ulrico Hoepli nel 1921 festeggia il mezzo secolo di vita editoriale, la casa editrice è tra le principali in Italia e insostituibile nella diffusione della cultura tecnico-scientifica in un paese modernizzatosi rapidamente, almeno nel Nord. Negli ultimi anni di vita l'ormai anziano patriarca prepara la successione affidando la casa editrice ai nipoti Carlo Hoepli (1879-1972) ed Erardo Aeschlimann (1897-1972), il primo seguirà la parte editoriale, il secondo la libreria antiquaria, una delle maggiori nell'Europa dell'epoca. Di rilievo anche, nel 1930, la donazione alla città di Milano del Planetario che ha sede presso i Giardini di Porta Venezia.
La parte editoriale continua a caratterizzarsi per la produzione tecnico-scientifica a cui si affiancano opere di prestigio come i Tre secoli di vita milanese (1927) di Bertarelli e Monti o la riproduzione del Codice virgiliano dell’Ambrosiana appartenuto a Petrarca.
Ulrico Hoepli muore nel gennaio del 1935, a 88 anni, rimanendo fino all'ultimo al tavolo di lavoro.
1936 - 1945
La tragedia della seconda guerra mondiale
Nel 1935 Carlo Hoepli (1879-1972) succede al fondatore Ulrico e dà un nuovo impulso alla casa editrice negli anni che precedono la seconda guerra attraverso la pubblicazioni di autori come Arnheim, Berenson, Guenon, Tucci e di riviste come Sapere e Cinema.
Anche la libreria si trasferisce nella più moderna sede di via Berchet.
Purtroppo la seconda guerra provoca danni gravissimi alla casa editrice che vede dapprima (1942) distrutto il magazzino e poi la libreria (1943). Solo 82 titoli dei 4000 presenti in catalogo sono disponibili nel 1943.
1946 - 1958
Dalle ceneri della seconda guerra mondiale alla nuova sede progettata dagli architetti Figini e Pollini
Nel 1945 casa editrice e libreria si trasferiscono in corso Matteotti 12 e Carlo Hoepli, affiancato dai figli Ulrico (1906 - 2003) e Gianni (1913) ricostruisce con pazienza il catalogo tecnico e scientifico. Accanto alle ristampe dei più fortunati titoli hoepliani si aggiungono opere di Desio, Giedion, Nervi e si avvia (1955) la Enciclopedia Hoepli.
Nel 1958, simbolo dell’avvenuta ricostruzione è l’inaugurazione dell’odierna sede di via Hoepli 5 nel centro di Milano, tra il Duomo e la Scala. Voluta da Ulrico Hoepli (1906 - 2003) e progettata dagli architetti Figini e Pollini l’edificio ospita la moderna libreria e gli uffici della casa editrice.
1959 - 2022
Dagli anni sessanta alla quinta generazione Hoepli
L’azienda mantiene caratteristiche familiari e dagli anni ’60 il figlio di Ulrico (1906 - 2003) Ulrico Carlo (1935) inizia a lavorare in casa editrice.
Negli anni ’70 si sviluppa l’editoria per la scuola e negli anni ’80 i nuovi settori come l’informatica e l’economia, a testimonianza dello stretto contatto che la casa editrice ha, dalla sua origine, con i cambiamenti della società e del mondo del lavoro.
Negli anni ’80 e ’90 la Libreria Internazionale Ulrico Hoepli si sviluppa fino a raggiungere i 6 piani diventando una delle più importanti e fornite librerie d’Europa, un punto di riferimento per la città di Milano, con oltre 175.000 titoli presenti.
Oggi la libreria e la casa editrice sono portate avanti dalla quinta generazione di Hoepli che prosegue l’impegno del fondatore nel campo librario e editoriale, con un catalogo orientato verso la tecnica, la manualistica, l'editoria scolastica e universitaria e i dizionari e le lingue.
Dal 2001 è attiva anche la vendita on-line che offre la possibilità a tutti i lettori di servirsi alla libreria Hoepli di Milano 24/24h!