Alessio Pasa ambienta il quarto capitolo della pentalogia di Francesco nel 2010. Il protagonista, un trentenne che da quando ha conseguito il diploma di scuola secondaria ha collezionato solo lavori a tempo determinato, stagionali o in nero, decide di andare a lavorare dove lavoro effettivamente ce n'è: abbondante, semplice da ottenere, senza intralci burocratici, né abilitazioni vincolanti, né corsi di formazione obbligatori. È così che Matteo Aliberti, figlio di Francesco e di Laura Betti, diventa raccoglitore clandestino di frutta e pomodori nel foggiano, vittima del caporalato, stipato in baracche fatiscenti, testimone di soprusi, violenze e prevaricazioni. In virtù di una serie di circostanze, verrà raggiunto dal padre e, separatamente, dalla madre, i quali, per vie misteriose, incroceranno nuovamente i destini di Dix e Sara. I quattro navigano sulla sessantina e da venticinque anni non hanno più l'opportunità di essere insieme. Un evento speciale, uno squinternato tentativo di rivolta degli schiavi dell'oro rosso, consentirà a Francesco, Laura, Dix e Sara di proseguire il loro sodalizio.