Già dal brillante incipit di questo romanzo-verità, scopriamo il talento letterario di una scrittrice destinata a stupire. La sua opera non si può catalogare con facilità perché non è né narrativa, né saggistica, né diario, e ha in comune i tratti dei migliori libri-verità: Open, del tennista André Agassi; Limonov di Emmanuel Carrère e ancora i bestseller nostrani Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas e Fai bei sogni di Massimo Gramellini. Un esordio sorprendente per un romanzo-documentario vissuto in prima persona che, attraverso un racconto polifonico, trasforma piccole persone in grandi personaggi e restituisce l'esperienza di una guerra dove non ci sono gesta eroiche, ma letti sfondati, cetrioli in salamoia, babuskhe spaurite, bunker improbabili e storie grottesche. A volte rideremo e a volte invece piangeremo insieme a donne violate, orfani che fanno i compiti sotto le bombe, e un popolo che ha tanto freddo.