Gioielliere alla corte dei Medici e dei Lorena e mercante ben inserito nelle reti commerciali internazionali del 1700, Mosé Cafsuto fu uomo di straordinaria apertura, figlio dei suoi tempi quanto radicato nel mondo ebraico. I suoi diari sono la testimonianza avvincente e divertita delle peripezie di un fiorentino che non esitò ad affrontare pericoli non indifferenti per portare il figlioletto unico in terra santa e poi in visita delle principali corti europee. Asher Salah, editore dei diari, introduce all'opera e alla personalità di Cafsuto, mostrando che anche in età illuministica nelle dure condizioni del ghetto non mancarono ebrei che mantennero stretti legami con le classi dirigenti come con scienziati, artisti e intellettuali del più alto livello, tanto ebrei che cristiani e musulmani, italiani, europei, ottomani.