Stesi nell'arco di un ventennio, i saggi del "Giardino delle Esperidi" segnano una tappa importante nel percorso di Giuseppe Pontiggia che, forte di una lunga esperienza di scrittore, ripensa totalmente le modalità dell'opera critica. Trovano spazio in queste pagine gli autori più cari a Pontiggia - Lucano, Baudelaire, Sallustio, Lorca, Gozzano, Pessoa, Stout, Gadda... -, nei quali il linguaggio riveste sempre una forte valenza etica. Il saggista e il narratore diventano una cosa unica, per dimostrare la perenne attualità dei classici, e illuminare con singolare efficacia alcuni aspetti della nostra cultura e della nostra società.