La tradizione accademica fiorentina nell'ambito del "disegno", quale mezzo per l'analisi, l'espressione e la figurazione dell'architettura e del suo ambiente, vanta per privilegio storico molti illustri rappresentanti. Ne sono testimonianza due antiche istituzioni: l'Accademia delle Arti del Disegno ed il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, dove sono raccolti esempi magistrali di disegni con caratteristiche e intenzioni mirate nella rappresentazione. Dunque le geometria degli architetti rinascimentali e gli studi della prospettiva del Brunelleschi e di Piero della Francesca hanno indicato una strada sapiente e che nel solco della tradizione si è evoluta in particolare nel concetto della rappresentazione, operazione mai disgiunta da una scientificità controllata e controllabile. Il Convegno UID Le ragioni del disegno parte da questa realtà per un confronto con la complessità degli strumenti attuali e la elaborazione degli esiti ottenuti impiegando le nuove tecnologie nelle elaborazioni grafiche ormai "oltre" le convenzioni bidimensionali e tridimensionali. Questi prodotti sono spesso sorprendenti, ma talvolta risultano impoveriti nel lessico espressivo del disegno e nella costruzione corretta del necessario "modello" di riferimento che permetta di indagare, di analizzare e conoscere la realtà materiale e le intenzioni immateriali contenute nella forma visibile. È nozione riconosciuta dagli esperti che approfondendo la costruzione di questi elaborati innovativi si ritrovino regole geometriche e analitiche sempre derivate da quella geometria ordinatrice di controllo e di ricerca che era ed è la base culturale del disegno. Il problema che si apre è la pluralità dei linguaggi e dei metodi scientifici di elaborazione che ogni campo, nel caso, tecnologico possiede e che occorre coordinare e saper bene interpretare verso le finalità prestabilite. Nell'ultimo dopoguerra l'area disciplinare del Disegno ha assunto una configurazione precisa, non solo didattica, ma teorica e di studio. Gli ambiti di interesse sono riconducibili alla elaborazione e determinazione degli elementi fondanti di ricerca progettuale nel senso più largo, dalla documentazione alla conoscenza critica, con l'uso del mezzo grafico quale veicolo insostituibile per chi, anche se in campi diversi, interviene a modificare, capire e conservare l'ambiente. La vitalità della ricerca si è poi trasferita nell'organizzazione della didattica con nuovi profili e declinazioni di successo. Questo connubio fra ricerca e docenza deve essere riconosciuto come testimonianza di vivacità della disciplina che ha saputo gestire tradizione ed innovazione e ha messo a disposizione, ad un livello alto, le proprie conquiste scientifiche in ambito didattico e interdisciplinare. Dalle considerazioni effettuate emerge il carattere di un'area che, orientata su obiettivi interdisciplinari, muove sempre dalle competenze specifiche del disegno. Va preso atto che si tratta di un'area assai ricca di contenuti e di tradizione scientifica e sperimentale che, ponendosi come campo di analisi la matrice formale e l'elaborazione di verifica, può diventare fonte di risultati che recuperano i fondamenti della rappresentazione e la elaborazione teorica della forma attraverso la sua scomposizione e riacquisizione nell'immagine, bidimensionale o tridimensionale che sia, nella sua accezione statica, dinamica e interattiva.