NEL BUIO HO TROVATO L'AZZURRO E L'ORO. EDIZ. RIDOTTA

20,00 €
19,00 €
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TRAMA
ll progetto è una sfida con l'unicità dello strumento utilizzato: la fotografia istantanea, in particolare la polaroid. Manipolare attraverso accostamenti, tagli, ricostruzioni, assemblamenti, scomposizioni e ricomposizioni un materiale su cui non si può più tornare indietro diventa un esercizio di pensiero lento, di attesa, di sfida, di paura anche, paura di sbagliare. Una necessità sicuramente è il riappropriarsi dell'errore non rimediabile e che non vuole essere rimediato. L'utilizzo dell'autoscatto diventa un modo per allontanarsi, ritrovarsi, riconoscersi e poi perdersi nuovamente. L'identità si specchia nella propria ombra, nel ricordo, nel sogno. Scrive a riguardo Monica Mazzolini: "Nel passaggio da istante a oggetto tangibile Francesca Della Toffola si trasforma in demiurgo. I suoi interventi sulle stampe evidenziano lo scavo psicologico che, oltrepassando i limiti della superficie e del corpo in essa imprigionato, creano nuovi limiti, un nuovo fulcro ed una differente misura ma anche inediti varchi e barriere, relazioni tra luce e oscurità."

NOTE LIBRAIO
Il libro è costituito da n°44 fotografie realizzate con la macchina polaroid, in parte<br />manipolate con tagli e accostamenti. Il libro è autobiografico, mostra tramite<br />l’utilizzo dell’autoscatto la possibile relazione dell’essere umano con il paesaggio<br />che si trasforma in sogno, viaggio della mente.<br />ll progetto “Nel buio ho trovato l’azzurro e l’oro”” è una sfida con l’unicità dello<br />strumento utilizzato: la fotografia istantanea. Manipolare attraverso accostamenti,<br />tagli, ricostruzioni, assemblamenti, scomposizioni e ricomposizioni un materiale su<br />cui non si può più tornare indietro diventa un esercizio di pensiero lento, di attesa,<br />di sfida. Una necessità sicuramente è il riappropriarsi dell’errore non rimediabile e<br />che non vuole essere rimediato.<br />Non è più solo un accostamento ma è un taglio con le forbici, netto, spesso<br />impreciso. Aprire la materia e trovare la luce: sono intermittenze i tagli, le ferite<br />sulla pellicola come a dire che non è tutto fluido, scorrevole quello che accade e ci<br />accade ma spesso insidioso, fratturato.<br />L’azzurro è il colore dell’aria, dell’atmosfera per Leonardo Da Vinci. Trovare nel<br />buio, nell’ombra, nella camera oscura, nel luogo per eccellenza fotografico l’azzurro<br />e l’oro è, per me, trovare il pensiero, qualcosa di immateriale che a che fare con<br />l’impalpabile, con lo spirito, con la luce, con l’aria. L’utilizzo dell’autoscatto diventa<br />un modo per allontanarsi, ritrovarsi, riconoscersi e poi perdersi nuovamente.<br />L’identità si specchia nella propria ombra, nel ricordo e nel sogno.<br />Le crepe del tempo si leggono sulle pareti delle case, sulla terra che calpestiamo,<br />sulle piante, i fiori, le foglie, sulle persone che incontriamo, sulla vita stessa che<br />viviamo. Sono ricordi che trasformiamo. Sono fratture che non si ricompongono,<br />non si aggiustano perfettamente, che aprono nuovi significati, che ci ricordano la<br />nostra fragilità umana e femminile (fratture sonore), e quella della natura che<br />convivono con fratture, smottamenti, imperfezioni, “aggressioni” di ogni tipo.<br />Francesca Della Toffola

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9791221045642
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 96