Tutto è sempre visibile in Hemingway e non vi è mai una parola che abbia a che fare con l'interiorità o rimandi a qualche astrazione. I fatti, i luoghi e i personaggi che descrive colpiscono per la loro concretezza e rimangono stagliati nella memoria anche a distanza di tempo. Questo perché dietro l'immagine di grandeur che Hemingway dava di sé vi era un autore che lavorava nello stesso identico modo di un vero, onesto e semplice artigiano. Del resto, la voce che si sente dietro i suoi testi, e in particolar modo dietro ai racconti di questa raccolta, è una voce che ci coinvolge immediatamente fin dalle prime battute e non tanto perché appartiene a uno scrittore che sa il fatto suo, ma perché è una voce umana. "Uomini senza donne" è la seconda raccolta di racconti di Ernest Hemingway. Pubblicata nel 1927, ha immediatamente collocato il suo autore fra i grandi maestri del genere. Un libro prezioso - da anni irreperibile in edizione singola - di uno dei "grandissimi" del Novecento. Una serie di storie memorabili, ognuna con una sua qualità particolare che la differenzia dalle altre.