In una Torino colpita dai bombardamenti, il solitario e apatico Corrado si rifugia tra le colline piemontesi nella casa di Elvira e sua madre. Con l'avvicendarsi della guerra e l'annuncio dell'armistizio nel 1943, l'esistenza del protagonista viene catapultata davanti a una serie di bivi: l'impegno attivo e il tergiversare di fronte alle proprie convinzioni politiche, la partecipazione alla Resistenza e la difesa della propria tranquillità, la verità dei morti e la colpa dei vivi. «Non chiedevo la pace del mondo, chiedevo la mia. Volevo esser buono per essere salvo»: riassume così, Corrado, tutto il suo vivere.