Thomas Mann proveniva da un’agiata famiglia mercantile: il padre era titolare di una ditta di export-import in granaglie; la madre, brasiliana, era aperta al mondo delle arti. Alla morte del padre (1891) e liquidata l'azienda di famiglia,
Mann si trasferì a Monaco. Tra il 1895 e il 1898 soggiornò a lungo, insieme al fratello Heinrich, a Roma e a Palestrina. Tornato a Monaco, lavorò nella redazione della rivista satirica
Simplicissimus.
Dopo alcune novelle iniziali, il primo grande romanzo di
Mann,
I Buddenbrook (1901) fu giudicato fin da subito un capolavoro. Nel romanzo i motivi autobiografici e familiari si legano alle tesi di
Mann sulla decadenza degli ideali borghesi. Il romanzo è la storia di una solida famiglia di commercianti di Lubecca, nella quale si insinuano lentamente, attraverso diverse generazioni, prima dubbi religiosi e sentimentali, poi le suggestioni del lusso e della cultura; l'ultimo dei Buddenbrook è un ragazzo, appassionato di musica ma inetto a vivere e a decidere.
Dopo il romanzo
Altezza reale (1909),
Mann riprende il tema del dissidio fra artista e mondo circostante con opere come
Tristano (1903),
Tonio Kröger (1904) e
La morte a Venezia (1912); quest'ultimo racconto è considerato fra i capolavori del decadentismo europeo.
La prima guerra mondiale, alla quale Mann non partecipò attivamente, segnò la rottura con il fratello Heinrich per una totale divergenza di vedute destinata a cadere con l'avvento del nazismo.
Il primo dopoguerra segnò la definitiva affermazione di
Mann, fino a farne uno degli autori classici della letteratura tedesca. Al poemetto
Cane e padrone (1919) seguì un nuovo grande romanzo
La montagna incantata (1924), ricco di riflessioni sui principali problemi culturali dell'epoca.
Tra il 1933 e il 1943
Mann pubblicò
Giuseppe e i suoi fratelli, romanzo in quattro parti che rielabora in chiave mitica il racconto biblico, in aperto contrasto al recupero dei miti germanici promossa dalla cultura nazista.
Durante uno dei suoi viaggi nei Paesi Bassi, nel febbraio del 1933, Mann maturò la decisione di non rientrare più in Germania. Si stabilì in un primo tempo sulla Riviera francese, poi nei pressi di Zurigo, infine negli Stati Uniti, dapprima a Princeton nel New Jersey, e in seguito a Pacific Palisades in California. Nel 1936 il regime nazista lo privò della cittadinanza tedesca. Nel 1944 Mann divenne cittadino statunitense. Lasciati gli Stati Uniti nell'estate del 1952, tornò a risiedere in Svizzera, presso Zurigo.
A questo periodo appartengono il romanzo di ispirazione goethiana
Carlotta a Weimar (1939) e il monumentale
Doktor Faustus (1947); romanzo che ripercorre la tormentata parabola della storia tedesca attraverso le vicende personali di un personaggio faustiano, il musicista Adrian Leverkühn.