Nel giugno 1812 gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente James Madison, stupirono il mondo dichiarando guerra alla Gran Bretagna. Quali che fossero i motivi che portarono a questa difficile decisione, considerata l'impreparazione di una nazione ancora sprovvista di un effettivo esercito permanente, apparve palese che nella politica americana erano emersi dei falchi della guerra - War Hawks - in grado di orientare l'opinione pubblica e le scelte dell'amministrazione. Qual è stato il ruolo degli War Hawks nell'influenzare la dichiarazione di guerra? Quale fu il ruolo della stampa, che già appare in questi anni come quarto potere? Quali furono gli scenari geopolitici e gli interessi espansionistici della giovane repubblica? Quali nuovi politici emersero con la guerra? Quale fu il ruolo di coloro che si impegnarono per risolvere pacificamente il conflitto che si concluse con il trattato di Gand nel dicembre 1814? Su queste e altre questioni si interrogano dieci studiosi americani e italiani, esperti affermati e giovani ricercatori. Il loro lavoro riporta l'attenzione su una guerra che viene ricordata nei libri di storia con difficoltà e solo come scontro per la difesa degli interessi marittimi, laddove, invece, si presentavano già in nuce espressioni intense di patriottismo e la spinta espansionistica che, di lì a qualche decennio, avrebbe portato gli Stati Uniti a conquistare i territori messicani. Contributi di: Luigi Marco Bassani, Deborah Besseghini, Matteo Casiraghi, Paul Finkelman, Giandomenico Iachini, Ginevra Paparoni, Marco Sioli, Andrew Spannaus, Scott Manning Stevens e Alan Taylor.