Diretto e colloquiale, questo libro è un vademecum che nasce dall'esperienza personale di una giovane donna. Nelle sue pagine sono affrontati gli ostacoli di chi cerca invano di avere un figlio, "catalogandoli per prendersene gioco", che si tratti dì domande indiscrete, problemi di coppia o esami invasivi. Ad alcuni capitoli dal tono umoristicamente nozionistico, si alternano più intimi episodi di vita vissuta e sopravvissuta. Fra sale d'attesa di Centri Specializzati e zii d'America esperti di pranoterapia, fra scienza medica e superstizione, un manuale per uscire indenni dalla frustrante ricerca di maternità. La storia dì ogni donna che prova a far pace con se stessa e col suo corpo, a prescindere dall'arrivo di un bambino. La storia di chi scrive, che però è anche un po' di tutte, perché di nessun dolore si possiede l'esclusiva, un dolore che si guarda in faccia, come a smascherarlo, come a indebolirlo e, soprattutto, a superarlo con serenità e convinzione. Con una "Lettera a Miriam" di Giovanna Mozzillo.