Dallo spazio apparentemente marginale della quotidianità e del domestico, le donne hanno trovato nel canto e nelle storie orali una delle espressioni più autentiche dei propri vissuti. Le donne hanno cantato e si sono fatte udire, con una voce critica tanto collettiva quanto plurale che poneva domande, raccontava e si raccontava, trasformava e creava, lottava, si schierava e resisteva. Eppure, la memoria della voce delle donne è tutta da colmare. Sono pochissimi i repertori specifici e pochissime le donne ricordate nel canto popolare. In questo profondo vuoto si inserisce la ricerca di Alice Mammola che rintraccia questa eredità sussurrata di voce in voce, intrecciando Storia e storie personali. Il corredo orale che le donne - mondine, lavandaie, contadine, operaie - si passano di generazione in generazione è ricco e pesante, parla di fatti specifici e si rivolge a una complessità di orecchie, grida in quelle dei padroni e di chi detiene il potere e si fa strumento di rivolta e di autoconsapevolezza. Recuperando e analizzando decine di canti popolari, da quelli quasi ignoti alle canzoni ormai iconiche, questo saggio diventa baule per tramandare la memoria di chi altrimenti è destinata all'invisibilizzazione.