L'immortalità è il desiderio più recondito dell'uomo; la morte una delle sue preoccupazioni più assillanti. Partendo da queste due verità innegabili, in un agile e rigoroso pamphlet il pensatore Roger-Poi Droit e il genetista Axel Kahn ci illustrano il modo in cui filosofia e scienza, nel corso dei secoli, si sono confrontate (e continuano a confrontarsi) con due temi fondamentali dell'esistenza: la caducità della vita e i sogni di eternità. Se da un lato la speculazione filosofica è stata spesso concepita come percorso intellettuale in grado di alleviare e lenire l'angoscia che l'idea della morte può generare, dall'altro la scienza ha cercato di comprendere i meccanismi alla base dell'invecchiamento, sviluppando biotecnologie che oggi possono allungare di molto le prospettive di vita. Filosofia e genetica: due discipline diverse che però a volte sembrano voler rispondere alle stesse domande. In "Vivere sempre di più", gli autori, incrociando queste due prospettive, tentano di configurare il problema alla luce del dibattito scientifico più recente e sulla base dei moderni orientamenti filosofici. Prospettando scenari fino a poco tempo fa impensabili.