Il CENSIS ha realizzato un'indagine sulla condizione delle persone che soffrono di emicrania e cefalea a grappolo, con particolare riferimento all'impatto che la malattia esercita sulla loro condizione esistenziale. Al centro di questo studio si colloca il punto di vista del paziente, e il racconto che emerge è quello di malattie che tendono a essere sottovalutate spesso anche da coloro che ne soffrono, come dimostra il ritardo nel ricorso al medico e nell'ottenimento della diagnosi, alla quale talvolta neppure si arriva. Questo vale soprattutto per l'emicrania, una malattia al femminile molto diffusa che risulta fortemente invalidante, con un impatto su tutti gli aspetti della quotidianità, il lavoro, i compiti familiari, la vita di relazione. Anche il ricorso ai Centri specializzati appare ridotto e diversificato sul territorio nazionale e le risposte terapeutiche sono spesso a carico totale o parziale dei pazienti. Ma quello che risulta più penalizzante nella loro esperienza non è solo il dolore fisico, ma anche e soprattutto la sottovalutazione sociale, l'aspetto più denunciato dai pazienti che si sentono per questo troppo spesso soli e incompresi di fronte alla minaccia costante di attacchi imprevedibili e così fortemente condizionanti.