Il viaggio nella memoria di uno spettatore incallito, attraverso quarant'anni di storia d'Italia filtrati attraverso la lente teatrale. Voce autorevole del nostro teatro, Nicola Fano conduce il lettore alla scoperta di aspetti curiosi e rivelatori tra storie private e collettive, ritratti di volti celebri e frammenti di piccole avventure artistiche. Così, incrociamo Dürrenmatt alle prese con un tramezzino e Samuel Beckett con il suo caffè rituale, passando per la conversione di Ionesco e le libertà interpretative di Albertazzi, fino agli anni di piombo visti da Strehler e a quelli del riflusso secondo Brecht. Un manuale di autodifesa dello spettatore, una mappa per orientarsi dentro una forma d'arte che «sopravvive felice da due millenni e mezzo» perché rende lecita «un'esigenza primaria dell'essere umano: far finta di essere qualcos'altro e avere qualche vita di ricambio».