Il testo fu pubblicato per la prima volta nel 1780, sotto pseudonimo, incontrando notevole interesse. La lettura di questo libro fa intravedere nei personaggi inventati alcuni dei pittori vicini a Beckford, presi a bersaglio dall'ironia dello scrittore. Ma il significato dell'opera è piuttosto nella vena satirica con la quale è marcato il passaggio di sensibilità di un'intera epoca che si avvia a rinnegare gli eccessi di formalismo della pittura fiamminga e olandese, da un lato, e il culto di uno sterile classicismo dall'altro, per farsi romantica esaltazione dell'individuo e della natura, secondo la lezione impartita al giovane Beckford da Alexander Cozens.