Giovanni Falcone e Paolo Borsellino raccontati dai loro amici più intimi e dai più stretti colleghi e conoscenti. Una lunga serie di aneddoti che risalgono a prima che diventassero famosi. Momenti indimenticabili, istanti divertenti che ci restituiscono il volto inedito dei due magistrati antimafia. Ed ecco, dunque, Giovanni Falcone che colleziona papere e penne stilografiche, con le sue battute di ironia demenziale, con la guerra delle molliche a tavola, ma anche con i suoi amori tormentati e le sue lacrime davanti ai drammi di alcuni dei collaboratori di giustizia che avevano deciso di parlare con lui. Ed ecco Paolo Borsellino, uomo all'antica, dall'umanità travolgente, rilassarsi con la sua piccola barca di vetroresina o a cavallo di una bicicletta, a pesca grossa durante il soggiorno da "recluso" all'Asinara o "in fuga" dalla scorta per una passeggiata notturna a Mondello con un suo "fratello". È la narrazione del volto ancora poco conosciuto di due uomini che, sotto l'immenso peso dell'ansia e delle responsabilità della missione che li ha portati insieme fino alla morte, sapevano anche sorridere e divertirsi. Ed è anche la storia di una grande amicizia fra due uomini diversi eppure uguali: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.