Narratore, poeta, giornalista, librettista, sceneggiatore per molti dei maggiori cineasti, Vincenzo Cerami è stato lo "scrittore di più linguaggi" per eccellenza del secondo Novecento italiano, anche in quanto coautore del film premio Oscar "La vita è bella"; a più di un decennio dalla scomparsa, la critica si è dimostrata, salvo rare eccezioni, poco attenta nel recepire un autore suscitato dal magistero di Pasolini (di cui fu allievo alle medie) e apprezzato subito da Calvino, Manganelli, Bertolucci e Moravia. A cura di Giulio Carlo Pantalei e Fabrizio Miliucci, il libro che finalmente celebra la forza creativa di una voce inconfondibile nella cultura italiana, lungo tre sezioni: "Tracce", "Esplorazioni", "Scoperte". La prima raduna le voci di alcuni sodali d'elezione, tra cui Sandro Veronesi, Elena Stancanelli e Nicola Piovani; la seconda dà modo di addentrarsi criticamente nel profondo di un'opera multiforme; la terza si compone di un testo decisivo per la comprensione della sua poetica, a ricordarci come la letteratura assurga a strumento di estrazione da quella zona muta che è il silenzio non di tutti ma di ciascuno.