Non si tratta di una guida turistica, ma la testimonianza e l'orgoglio di chi vive sulla sponda destra del Tevere, dove venne edificata Villa Pamphilj, diventata poi Villa Doria Pamphilj. Il parco più grande di Roma si relaziona con chi vive in questa città avendo avuto contemporaneamente su ambedue le sponde, importanti coinvolgimenti storici e politici poiché è nella riva sinistra dove i Pamphilj fecero edificare il loro palazzo a piazza Navona e in seguito la grandezza del loro potere lo mostrarono nel palazzo del Corso, ora sede della Galleria Doria Pamphilj, scrigno dell'arte italiana dal Duecento ai giorni nostri. Oggi, purtroppo, viviamo in "non luoghi", costruzioni in cemento armato che dopo 80 anni sono da ricostruire. Chi ama la storia, e quanto di bello e architettonicamente valido ci hanno tramandato i geni dell'arte, va protetto e difeso dall'ignoranza, dalla violenza, dalla distruzione e dall'arroganza, di chi non è educato al difficile lavoro della Conoscenza e dell'Amore. Il saggio si pregia della prefazione del principe Jonathan Paul Andrew Pamphilj Landi.