L'attività di vigilanza sulle farmacie aperte al pubblico è uno degli aspetti esterni, che fanno da corollario alla struttura farmacia, ma che della professione relativa inglobano la veste e ne dirigono le funzioni ed il ruolo organizzativo. Rappresenta, in tal senso, una presa d'atto del percorso normativo, verifica di una dirittura secondo i binari della correttezza e della moralità nell'operato, focalizzando l'attenzione nel procedere del passo e inculcando negli amministratori del sistema il senso di adesione deontologica a criteri coscienziosamente delineati. L'attività di vigilanza diventa, da una parte, collaborazione a fianco del farmacista, di cui osserva il normale svolgimento lavorativo, con rilievi ed appunti sui relativi dettagli e compiti, via via nel tempo sempre più dendritici, d'altra parte, si mostra costrittrice, laddove necessario, nei casi, cioè, di estrema discordanza o sconfinamento dalla giusta operatività con possibile lesività dell'integrità altrui. Questo elaborato vuole esporre dei princìpi guida, delineati nel modello di verbale di ispezione alle farmacie adottato nella Regione Lazio, espressione dell'immagine lineare del contenuto sia operativo che comportamentale del farmacista. Si invoca, nel contempo, che tali dettami possano essere univoci in tutto il territorio, al momento frammentari e disomogenei.