Dopo Badiucao e Zehra Dogan, il terzo capitolo delle mostre bresciane dedicate agli artisti dissidenti Il progetto intende presentare una vasta personale dell'artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l'artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della "profonda Russia", quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti. Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Victoria Lomasko (1978) è sostanzialmente ancora sconosciuta in Italia, nonostante i suoi libri siano stati da tempo tradotti in varie lingue. The other Russia ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, anche se il libro non è mai stato pubblicato in Russia. Su di lei è stato realizzato un documentario, The Last Soviet Artist diretto dal musicista e compositore Geraint Rhys. Le sue opere sono state esposte al museo Reina Sofía di Madrid, che ha acquisito parte dell'archivio, a Basilea, a Londra ed è attualmente ospite di Documenta a Kassel. Diplomatasi all'Università statale di Mosca in Arti Grafiche nel 2003, Victoria intraprende da subito una strada non confortevole che mette insieme osservazione e azione, disegno documentario e performance, attivismo e impegno personale inteso come corpo dell'artista che non sfugge all'essere parte di un gruppo. Da marzo 2022 vive in Europa.