Una vita che comincia in una famiglia ebreo-polacca costretta all'emigrazione per ragioni politiche. Un'utopia: il viaggio verso la Terra Promessa costruita da Stalin per 1.200 ebrei. Poi l'arrivo in Francia, l'avvento del nazismo, la Seconda Guerra Mondiale. Infine, gli anni della formazione psichiatrica, fino all'incontro decisivo con il maestro Jacques Lacan. Questo libro-intervista permette di scoprire, insieme alla biografia d'eccezione di uno dei maggiori psichiatri e psicanalisti contemporanei, anche la storia di una eredità clinica e teorica che non smette di interrogarci. La narrazione di Charles Melman, dai toni spesso intimi e toccanti, ci offre uno sguardo lucido e contro-corrente sul mondo contemporaneo, attraversato nei suoi disagi fondamentali: alienazione, tossicodipendenze, depressioni. Ma il dialogo - corredato alla fine da un saggio inedito dedicato al tema dell'autorità - è anche un grande inno alla vita e alla possibilità offerta a ciascuno di noi di riorientare la propria esistenza in direzione del desiderio che la abita. Con il discorso De archelogia tradotto da Janja Jerkov.