La storia descritta e narrata dal Diario di Nina è riferita a una vicenda personale e familiare che matura in un viaggio tra il Nord e il Sud dell'Europa (andata e ritorno), e può essere considerata emblematica del problematico rapporto fra mondi che ai primi del Novecento non si conoscono e talvolta nemmeno si riconoscono secondo modalità paritetiche. [...] Lo scritto di Nina attesta l'esperienza di una donna emancipata, che non ha bisogno di una figura tutoriale maschile familiare per disimpegnarsi durante il viaggio e che sceglie in modo autonomo coloro che, di volta in volta, la possono aiutare nel disbrigo delle pratiche burocratiche e nella guida in ambienti sconosciuti. Questo aspetto - tra i più interessanti del documento - non può non richiamare una delle più marcate differenze tra il mondo occidentale e i Paesi a leadership islamica, dove proprio la condizione di inferiorità della donna è drammaticamente distante dalla parità. Seguendo tale pista, opportunamente Lucia Saracino, nell'introdurre il testo del Diario, evidenzia in primis le peculiarità della scrittura femminile come rivelazione della personalità di una donna chiamata a fronteggiare una sfida a lei sconosciuta.