"Viaggio a Mezzomondo" nasce dalla malinconica, a tratti anche dolorosa rievocazione di un mondo che ci appartiene, che appartiene ai nostri figli e a tutti i "nuovi uomini" che tramanderanno nei secoli l'evoluzione del pensiero umano. È un romanzo che si schiera dalla parte degli increduli, dei sognatori incalliti, degli stravaganti. A fianco di chi, nonostante i prodigi della tecnica e del genio analitico, si ostina a combattere la forza di gravità, a credere che ci sia un tempo alternativo e a non tacere di ali che non volano, specchi che non riflettono, scarpe che non calzano. L'avventuroso girovagare di un bambino, smarritosi fra le strambe popolazioni di là del Tempo, spingerà il lettore di qualsiasi età a farsi domande sul senso che i mortali ripongono nella loro esistenza, sulle informazioni che quotidianamente archiviano e irrimediabilmente lasciano svanire, sul valore da attribuire, infine, alla ricerca della verità e di ciò che reputiamo "importante" per la realizzazione del nostro presunto destino sulla Terra.