I profondi mutamenti del settore primario in Italia nel primo Novecento ebbero delle conseguenze rilevanti per l'intera popolazione delle montagne. Il fenomeno dello spopolamento dalle terre alte andava compreso alla luce del declino dell'economia agraria integrata: le coltivazioni, la selvicoltura, l'allevamento. Era soprattutto necessario indagare i mutamenti delle forme e dei tempi dell'emigrazione: paradossalmente furono questi a rappresentare la causa principale dello spopolamento. L'inchiesta Lo spopolamento montano in Italia (1932-1938) interessò l'intero arco alpino e una porzione significativa dell'Appennino e fu una delle prime iniziative di ricerca promosse dall'Inea, l'Istituto nazionale di economia agraria, sorto nel 1928 su iniziativa di Arrigo Serpieri. Questa indagine rappresenta il primo e unico tentativo di analisi complessiva e comparata dello spopolamento montano in Italia, un fenomeno tutt'ora di grande attualità. Nella pubblicazione si ricostruiscono la genesi dell'inchiesta, le tematiche affrontate e i risultati raggiunti. Una sezione è dedicata alla ricerca sull'area friulana, condotta dall'agronomo Giacomo Pittoni e dal geologo Michele Gortani, il quale fu protagonista della 'questione montana' dal secondo dopoguerra.