«Se ho usato il termine vertiginoso per Ferrara, è perché, come accade per autori come Primo Levi o Leonardo Sinisgalli, la polifonia di queste vertebre non ha una sola fonte o direzione riconoscibile, ma è frutto di quella particolare attitudine culturale che a volte riesce agli scienziati-poeti. Quest'assenza di punti di riferimento, se da un lato contribuisce alla ricchezza della materia, dall'altro conduce verso la consapevolezza che per l'essere umano non si dà alcuna origine, o meglio che l'origine assume un'importanza patologica proprio quando non si possiede, benché sempre provvisoria, una meta». (Dalla prefazione di Sandro Abruzzese)