Dall'esordio alle parole che concludono questo scritto è evidente la centralità della funzione tempo, a partire dalla giovinezza, responsabile nella sua spontaneità della formazione di quell'eros che amiamo tenere nascosto soltanto per noi nelle sue connotazioni di tenerezza e di gratitudine che ridonano vita all'improvviso alle persone che abbiamo amato e che ci hanno accompagnato fino al momento del distacco. Oltre, la linearità del mémoire perde forza, senza il rischio però di deragliare nella mera autobiografia. Troppo complessi gli accadimenti condivisi con la storia degli altri: luoghi, persone, eventi, digressioni e ricordi. E poi quei mille traslochi, onde diversi appartamenti, condomini, quartieri, città. Il tutto ad accompagnare gli impegnativi trapassi dall'infanzia all'adolescenza e alla maturità.