L'opera è una narrazione, ricca di rimandi e di curiosità, ampiamente illustrata da opere dell'arte veronese, dall'antico al contemporaneo, che si propone di offrire alcune risposte a un cruciale quesito: esiste, di fatto, una peculiarità veronese nelle varie produzioni agroalimentari e nelle diverse cucine locali? E, se c'è, quali sarebbero i suoi elementi costitutivi e quando si sarebbe formata? Attraverso i risultati di una rigorosa ricerca storica, condotta esclusivamente attraverso le fonti, in 35 capitoli suddivisi tra quattro grandi aree (pane, companatico, frutta e dolci, vino e bevande) vengono illustrate le vicende di quanto oggi sia ritenuta "tradizione" (o di quanto possa essere stata) nel campo delle produzioni agricole, della cultura alimentare e delle pratiche culinarie di questa città e del suo territorio. Più che pretendere di dire cosa sia o non sia oggi "tradizione", l'autore cerca di dare un contributo per guardare consapevolmente a Verona e al suo territorio: perché l'immaginario che attorno al cibo viene costruito è comunque veicolo di una rappresentazione del futuro.