"Vergilio nel Rinascimento italiano da Dante a Torquato Tasso" di Vladimir N. Zabughin è una delle più celebri ricerche di storia letteraria del primo Novecento europeo. Frutto di studi protratti per un decennio (1913-1923), l'indagine è un affresco senza eguali della vicenda nella nostra cultura del mito di Virgilio. Un poeta divenuto principio identitario della civiltà italiana e occasione, per secoli, di riletture appassionate capaci di fondere il culto di Roma con i temi del più nobile classicismo (idea di Stato unitario, eroismo militare redento dalla pietas, responsabilità terrena e ultraterrena dei protagonisti della storia). La rassegna degli intellettuali coinvolti nel dibattito secolare (da Dante a Tasso, dai filologi agli artisti) è condotta da Zabughin con arte sapiente. Il russo si dimostra sensibile sia alla storia d'Italia - dal Medioevo alle sofferenze del primo conflitto mondiale - sia al progetto di una nuova filologia. Una scienza divenuta storia della ricezione estetico-politica di un classico: sconcertante anticipazione delle metodologie sociologiche attuali delle scuole di Praga e di Costanza. L'opera, lasciata incompiuta dal ricercatore tragicamente scomparso, è qui riproposta in due volumi: il primo raccoglie le due parti di cui essa è composta, il secondo, l'ampia silloge di note erudite e dibattiti critici. Un'Introduzione segnala la struttura composita delle idee-guida di Zabughin con aggiornamenti bibliografici condotti sino al 2016.