Il fascino di Venezia è dato dalla sua atmosfera, dal movimento delle gondole, dalla luce moltiplicata dall'acqua, dalle sue isole e dalle sue spiagge dorate. Fu meta ambita di mercanti che cercavano spezie e prodotti raffinati. Naviganti e sovrani vi trovarono cortigiane, signore del piacere. Dopo la caduta della Serenissima, il suo fascino fu accresciuto dai bagni di laguna e di mare, meta del turismo per cura. Eppure Venezia nacque da paure antiche come le sue barene. Gli instabili equilibri lagunari, dapprima vissuti come handicap, lentamente vennero avvertiti come garanzia di sicurezza. In quelle terre emerse, prive di raccolti e di acqua potabile, sbocciò una civiltà che creò un suolo affidabile costipandolo con i pali portati dai boschi delle Alpi e delle Prealpi. Alla paura di morire si sostituirono la gioia di vivere e la ricerca del bello. Il libro ricostruisce l'epopea degli abitanti che hanno inventato Venezia, percorre i luoghi che evocano la paura della morte, l'amore per la vita e la ricerca del piacere in una città resa unica dalla sua specificità ambientale e dalla genialità che la realizzò nella bellezza.