L'unica rivoluzione riuscita nell'Italia del secondo dopoguerra fu quella pensata e agita dalle donne e cambiò la vita di tutti: relazioni, sessualità, coppie, famiglie, figli, comunità locali. Sono noti i conflitti degli anni Settanta e Ottanta in Parlamento e nel paese, per acquisire una legislazione adeguata al nuovo orizzonte di libertà civile e di avanzamento sociale maturato nelle coscienze e nel senso di sé delle persone. Divorzio, diritto di famiglia e regolamentazione dell'aborto ne sono state le tappe più rilevanti; i consultori, il luogo in cui si consolidarono la cultura e la pratica dei nuovi diritti. La ricerca ha inteso ricostruire i processi "di lotta e di governo" che il movimento delle donne innescò in quella fase politica cercando di cogliere come lo spirito dei luoghi dei diversi territori del Nordest - da Trento passando per le città venete fino a Trieste - si intersecava con gli obiettivi generali.