Il volume raccoglie in ordine cronologico undici contributi su Hans Christian Andersen composti tra il 1955 e il 1986 da Alda Castagnoli Manghi che, a partire dagli anni Cinquanta, segnò una svolta nella critica italiana sull'autore danese. Se fin dalla fine dell'Ottocento l'approccio allo scrittore era limitato alle sue opere considerate adatte a un destinatario infantile, a partire dal 1955 la studiosa - che, al contrario dei critici che l'avevano preceduta, aveva accesso alle fonti in lingua originale - affrontò l'impegno considerandolo nel complesso della sua produzione e soprattutto dialogando con la critica danese e internazionale più aggiornata. Una parte dei saggi si focalizza sul legame di Andersen con il nostro Paese, soprattutto come luogo dove la sua scrittura, nella scoperta della natura e dell'arte italiane, raggiunse gli apici che conosciamo, ponendo in dialogo quel «vedere e narrare» che, ripreso da uno degli ultimi contributi, si è scelto come titolo del volume.