Realizzata in collaborazione con l'Archivio Valerio Adami, la monografia ripercorre oltre sessant'anni di creatività e ricerca sperimentale di Valerio Adami (1935), pittore affermatosi prima a Milano, poi in tutta Italia, Francia e nel resto del mondo, grazie a uno stile inconfondibile. Dopo un esordio a Milano con un immaginario "esistenziale", Adami ha sviluppato una figurazione pop europea nella prima metà degli anni sessanta. Nel corso della sua carriera, l'artista ha creato un linguaggio visivo sempre più personale e riconoscibile, caratterizzato da grandi campiture colorate, figure dai contorni neri ampi, volti e corpi "smontati" e ricostruiti, nonché dalla presenza di parole e scritte eseguite con la sua personalissima calligrafia. La sua pittura, che adotta quasi sempre il grande formato, è di forte impatto visivo e per questo motivo l'artista è stato associato al genere "pop". Tuttavia, dietro immagini di immediata leggibilità è sottintesa una narrazione più profonda: le composizioni di Adami si popolano di metafore visive sofisticate e racchiudono concetti filosofici, letterari e mitologici, rappresentando nella sua opera l'evoluzione del pensiero europeo e occidentale. Pubblicato in occasione della rassegna antologica a Palazzo Reale, il volume raccoglie idealmente l'intero lavoro di Valerio Adami, dagli inizi nei tardi anni cinquanta sino a oggi; in particolare, negli ultimi decenni della sua attività è possibile riconoscere la continuità e il rinnovamento di un'opera visiva e narrativa monumentale, vera sintesi immaginifica delle persone e delle idee che hanno costruito la cultura occidentale.