La vacanza come tempo del distacco, della ricerca di un punto di equilibrio nel rapporto tra l'io e il mondo, vissuto come fosse l'effetto naturale dell'avvicendarsi delle stagioni della vita. La vacanza come tempo su cui aleggia sempre il retropensiero della fine: si avverte, si accosta, talvolta si mette persino a fuoco. E tuttavia non si è mai preparati. Tre sezioni costruiscono una raccolta che riflette sul bilancio di una esistenza e di una generazione le quali si misurano con il passato, vivono l'incertezza del presente, ripensano a possibilità pregresse, a superficialità e smarrimenti, a certezze che non sono più tali. Coniugare il pane e le rose ha un senso differente: quello dei versi di Marina Rezzonico è un cammino amaro, ma necessario.