Luogo ideale, eppure inesistente o impossibile, l'utopia rappresenta l'essenza della cultura moderna nel suo sforzo verso l'emancipazione dell'individuo e la realizzazione di una società garante di giustizia e libertà. In quanto comunità ideale, l'utopia si contrappone a una realtà storica degradata, proponendo un progetto di società giusta in cui bisogni individuali e beni collettivi, aspirazioni private e scopi pubblici trovano una logica e armonica compenetrazione, tanto da giungere a costruire un "paradiso in terra". In questa prospettiva il carattere immaginario dell'utopia rimanda a una concezione aperta dell'agire individuale e sociale, arricchita dalla dimensione della possibilità e della libertà. Dell'utopia esiste però anche un'altra faccia: i progetti utopici di emancipazione possono infatti rovesciarsi nel loro esatto opposto, cioè in vere e proprie distopie caratterizzate da elementi totalitari. Nonostante ciò, l'immagine della "città ideale" stimola la riflessione sulle possibilità del mutamento sociale e politico, attraverso l'elaborazione di una progettualità innovativa e non dogmatica. Con una consapevolezza: che l'utopia - se non vuol trasformarsi nel suo opposto, cioè nell'incubo delle distopie - deve demistificare la pretesa oggettività del reale e declinare l'essere come possibilità, libertà e contingenza, non come necessità.