A cent'anni dalla 'Grande Guerra' il distacco è buono per riflettere. Andiamo a rileggere libri, a rivedere immagini, film, a riascoltare musiche: facciamo risuonare insieme tutte queste voci, accostiamo le Tempeste d'acciaio alla città in guerra dello scudo di Achille, le risposte del soldato Svejk al progetto utopico di Lisistrata. I diari delle trincee staranno accanto allo scudo abbandonato di Archiloco, la rotta di Caporetto insieme alla disfatta degli Ateniesi in Sicilia. La strage della Ilioupersis nel grande vaso di Mykonos del VII sec. a.C. potrà dialogare con cadaveri massacrati dei disegni di Otto Dix. È questa la migliore coscienza dell'Europa di oggi. Come un simbolo, gli Uomini contro di Francesco Rosi si intrecciano allora nei nostri pensieri con le Troiane di Euripide. È un dio antico che lo dice, un dio del quale gli uomini non possono più servirsi per giustificare le loro guerre: «Stolto tra i mortali è colui che porta la guerra e distrugge le città, i templi e le tombe degli altri».