La breve vita di Mallozzi attraversa alcune tra le esperienze più significative del secolo XX: a Roma vive nella Valle dell'Inferno, popolata di cave di tufo e fornaci di mattoni e di fornaciai anarchici, socialisti e, dopo il 1921, comunisti. Qui diviene oppositore del fascismo. Nell'aprile del 1933 sfugge all'arresto e raggiunge la Francia. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, parte con i primi scaglioni di volontari e nel marzo del 1937 partecipa alla lunga battaglia di Guadalajara. La situazione internazionale cambia rapidamente in peggio, e Mallozzi è deportato dal governo francese in vari campi di internamento fino a quello del Vernet d'Ariège, un vero e proprio campo di concentramento. Consegnato alla polizia fascista viene condannato al confino a Ventotene per cinque anni ed arriva a Roma il 25 agosto 1943. Dopo l'otto settembre è partigiano a Roma fino alla cattura, il 20 dicembre 1943. Il 31 gennaio 1944 è fucilato a Forte Bravetta. Insignito di Medaglia d'oro alla memoria.