Vincenzo Sottile, cottimista, nel chiaro intento di custodirne la memoria, prova a ricostruire quell'ordito di storia familiare, e a riappropriarsene lungo un passato che denuda, orienta, assolve. Sullo sfondo, la grande storia che entra dal piccolo schermo, dalle edicole dei giornalai in quegli anni senza internet dentro ai quali il mondo ancora non correva. È la storia filtrata dagli occhi del protagonista: curiosi, permeabili, lucidi. Quello compiuto dall'io narrante, attraverso rapide evocazioni di un passato, è un viaggio nei sentimenti, nei legami che hanno delineato il suo percorso esistenziale. Il sospeso emotivo che l'individuo si porta dentro, tra il dramma e la poesia, l'amore e i vuoti, la speranza e il dolore, le paure e le più insospettabili variazioni del vivere.