Il pensiero di uno scrittore è inseparabile dalla sua esperienza di vita, la quale può essere a sua volta espressione del solo vissuto privatistico individuale o specchio della sua epoca storica. Il solo vero scrittore è colui nel quale queste due dinamiche diventano una, facendo della propria vita la sintesi della sua epoca, a testimonianza per le generazioni future, come da sempre è avvenuto nella storia della letteratura e come rischia di non essere più nell'epoca attuale. Tutto il dopoguerra, pur nelle sue complessità, può essere sintetizzato e racchiuso fra i gloriosi sogni rivoluzionari degli anni Sessanta, proiettati fra l'altro verso la conquista dello Spazio come apertura verso la totalità dell'universo, e l'attuale drammaticità della prima vera pandemia planetaria, che sarà forse un giorno ricordata come il dolore più grande conosciuto dal genere umano. Il senso di questa opera è di descrivere la storia del mondo, ed in essa la vita stessa dell'autore, in quanto uno fra i pochi ad essere testimone perfettamente cosciente di entrambi questi periodi e fra queste due opposte estremità, di gloria e di dolore.