Gli scritti di Marzio Pieri che si ripropongono al lettore, salvo poche eccezioni, coprono il periodo 'caldo' che cavalcò la fine del secondo e l'inizio del terzo millennio "cristiano". Sono gli anni in cui più attiva fu la collaborazione dello scrittore con la stampa periodica che proponeva (tentava, più spesso con fortune di breve o brevissima durata, anche per intrinseche, comprensibili, prosaiche difficoltà materiali) vie alternative a quelle del main stream culturale (è il caso, ad esempio, del "martello" di Adriano Accattino e Luigi Bianco) o che, anzi, con una politica intelligente, non adagiata sul basso profilo, provava a immettersi nel tessuto più molle (e insieme meno arreso) della vivacità intellettuale d'una città (come il reggiano "Reporter", negli anni in cui fu guidato da Corrado Sevardi) o d'una regione (Stilos, il foglio culturale de "La Sicilia").