"I versi di Tomaso Kemeny realizzano il sogno mitomodernista di determinare corrispondenze tra le varie forme di espressione artistica anche nel miraggio di un'utopia che sappia prospettare un futuro reso intenso dalla reinvenzione dell'eroico, dell'eretico e dell'erotico. Così a Castiglione Olona il condottiero magiaro Giovanni Hunyadi, che sconfisse e fermò l'armata turca a Belgrado (1456), ritorna in vita da un affresco di Masolino da Panicale; così come l'arte musicale di Mozart, Schumann, Liszt, Rossini, Poulenc e Henry Cowell, performata in modo memorabile dal pianista Antonio Ballista il 17 novembre del 2009 alla Casa della Poesia di Milano, torna sulle pagine del libro in forma di parole e l'aura della prosa di Henry Miller, figurato in versi, concorre a rivitallizzare, un panorama storico ed esistenziale oscillante tra lo stremato e il catastrofico."