Andare alla ricerca dell'architettura italiana nell'Argentina dei lunghi anni Cinquanta implica un difficile esercizio di distinzione. Le difficoltà non si devono soltanto ai molti tratti comuni tra fondo e figura, ma soprattutto a una identità della cultura progettuale italiana che appare plurale, non univoca, talvolta sfumata o persino contraddittoria.Il saggio propone un metodo, aperto e implementabile, di avvicinamento a questo tema caleidoscopico di cui vengono isolate alcune facce esemplari, osservate da prospettive diverse e talvolta complementari. Ne risulta, in filigrana, una riflessione sulla relatività e l'ambiguità delle categorie nazionali, se applicate alle culture del progetto del secondo Novecento.