Nel 1932 la missione etnografica Dakar-Gibuti, guidata dal celebre etnologo francese Marcel Griaule, fa tappa in Etiopia. Obbligata dalle autorità a cambiare itinerario, si dirige a Gondar, ospite del consolato italiano. Non è, però, la cortesia diplomatica che spinge il console ad aprire le porte alla missione e Griaule a mettersi sotto la sua protezione, ma le tensioni tra i francesi e le autorità etiopi, che l'Italia di Mussolini, ormai impegnata - anche localmente - a pianificare la conquista dell'agognato "posto al sole", intende sfruttare. Il volume fa luce sulle sorprendenti vicende legate alla presenza della Dakar-Gibuti nel tormentato Paese del Corno d'Africa - alcune dai tratti di autentiche spy story -, ma anche sulla strategia politica italiana, volta a delegittimare l'Etiopia e a renderla preda del proprio espansionismo. La guerra inizia nel 1935 in nome di una proclamata "missione civilizzatrice": in quei tesi e vorticosi frangenti, Griaule si schiera subito con gli aggrediti, seguendo le proprie convinzioni politiche e culturali.