Di pochi filosofi come di Friedrich Nietzsche abbiamo un corpus di documenti così nutrito sul periodo della giovinezza. Lettere, appunti, composizioni musicali, poesie, piccoli saggi hanno incontrato la venerazione di una sorella che, almeno all'inizio, ha avuto il merito di conservare molte delle tracce e dei sentieri percorsi dall'amato fratello. Di questi testi, generalmente, se ne è fatto fin da subito largo uso, molto spesso come una sorta di miniera delle anticipazioni dei temi del futuro filosofo. Il presente libro si colloca su un piano differente: non quello di cercare anticipazioni a tutti i costi, ma interrogarsi e perlustrare il retroterra culturale, la formazione, l'educazione, le esperienze degli anni della giovinezza di Nietzsche - dalla nascita all'entrata in servizio a Basilea nel 1869 - entro tre coordinate fondamentali: il rapporto con il cristianesimo, la passione per la musica, la scoperta dei Greci. In questo libro non sarà dunque possibile trovare citazioni di opere filosofiche, richiami, allusioni, indicazioni che in qualche modo possano legare la pagina di diario di un dodicenne con la riflessione di un uomo maturo. Solo così si può mettere nella giusta prospettiva la filosofia di un uomo che ha lentamente ma progressivamente smantellato tutta la sua eredità, facendo i conti fino in fondo con quanto ha respirato fin dai suoi primi giorni. Nietzsche non nasce Nietzsche, lo diventa. E lo diventa proprio contro. Per capire "contro cosa" è necessario prima aver posto nella giusta prospettiva il senso della sua infanzia e della sua giovinezza.