Di fronte alla malattia, alla sofferenza, alla paura di morire siamo tutti uguali: è una forma di democrazia che crea una comunità dove il sostegno reciproco è importante e contribuisce al buon recupero tanto quanto la cura medica in senso stretto. L'autore, tramite il racconto della sua esperienza (non dissimile da quella di molti altri pazienti), intende sensibilizzare sugli aspetti più emotivi e di forte sensibilità che emergono in situazioni così delicate e che rendono il paziente profondamente umano, prima che una "macchina da riparare". Una goccia d'acqua, per favore è un diario che avvicenda momenti di acuta sofferenza e di semplici gioie, di pensieri ed emozioni, di un paziente che si è affidato completamente al parere medico, trovando non solo grande professionalità e indiscutibile competenza, ma anche e soprattutto inaspettata delicatezza e tatto.