Dalla scoperta dei manoscritti del Mar Morto il problema delle attese messianiche della comunità di Qumran non ha cessato di calamitare l'interesse generale. Troppo spesso, tuttavia, ci si è lasciati prendere da una prospettiva fuorviante: l'affannoso desiderio di rintracciare negli scritti messianici di Qumran le origini del messianismo cristiano. Abbandonata quest'ottica, il saggio di Ludwig Monti riporta la questione nel contesto che le è proprio, tentando di dipanare le concezioni messianiche qumraniche lungo i due secoli dell'esistenza della comunità del Mar Morto. Si scopre così che accanto all'attesa di figure messianiche individuali i qumranici nutrivano una speranza di carattere collettivo, imperniata sulla comunità in quanto soggetto messianico che si pensava alla fine della storia: servendosi della comunità messianica qumranica Dio avrebbe fatto irruzione nella storia affrettando il compimento del tempo. Sono gli anni in cui Gesù di Nazaret va dicendo ai suoi discepoli: "Vi sono alcuni tra voi che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza".