Il sequestro di un imprenditore di Graselius, un piccolo paese in Sardegna, negli anni in cui i giornali locali e nazionali parlavano esclusivamente di Anonima Sequestri Sarda. Marco Pisano si insinua nelle case, nelle strade, negli uffici di giustizia di Graselius componendo un quadro inaspettato del popolo sardo, tanto affascinante quanto, in realtà, ancora poco conosciuto. L'autore ricompone, con una punta di nostalgia, oltre che gli innumerevoli frammenti dei racconti e dei commenti della gente comune sui fatti delittuosi, anche le dimostrazioni di attaccamento del popolo sardo alla propria terra: un popolo semplice ma schietto, concreto ma sensibile, avvezzo alla fatica; l'ineccepibile potere delle donne nel contesto familiare; la capacità di darsi dei canoni di giustizia in alternativa a quella delle istituzioni (detta con dispregio 'governativa', del tutto inadeguata a capire certi fenomeni sociali); il parlare un dialetto duro e ricco di sfumature che poche lingue possono attribuirsi. L'opera vuole fornire all'immaginazione di chi non li ha conosciuti, una visione caleidoscopica di quegli anni lontani, in cui l'autore ha vissuto la propria infanzia e adolescenza.